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SIMONI E GUERINI VEDONO ROSA: IL VIP TIRA LA VOLATA AL GIRO

C’è il Giro in giro e idealmente tutto il resto tira la volata. La terza giornata del Vip è una tappa in gruppo, una parata di stelle. Ci sono pezzi forti dell’Atalanta, Daniele Capelli e Simone Padoin, tandem difensivo-mediano ad alta densità d’ironia. Dall’altra parte della rete Daniele Fortunato e il giornalista Gianluca Rossi, volto interista di TeleLombardia. “Puntiamo sul suo diritto”, se la ride Padoin, “io corro e lui gioca”. Il migliore? “Di noi tre è Doni”, ribatte pronto Capelli in omaggio al capitano, anche quando l’erba verde è la terra rossa e il pallone è una pallina. Cristiano Doni torna dopo un anno sabbatico, “perché non potevo non tornare. Giovanni Licini e qui ci si prende un po’ in giro”. Corsi e ritorni. In giro rispunta la faccia furba e decisamente abbronzata di Riccardo Ferri, tornato al Vip dopo la pausa-infortunio dell’anno scorso. Gioca in doppio con Luca Facchetti secondo una vecchia promessa anche se “non abbiamo mai giocato insieme, siamo una coppia del tutto inedita. Il titolo? No, noi siamo outsider, ma tornare qui è sempre un piacere”. Il dispiacere glielo ha dato l’Inter, mai in gara, sempre a ruota del Milan. “Il calo era prevedibile, ma mi aspettavo più lotta in campionato. La differenza l’ha fatta il derby, il Milan aveva più voglia” e via a cercare il passo con Facchetti. Il passo del doppio ciclistico di giornata, Gibo Simoni-Marco Serpellini contro Giuseppe Turbo Guerini-Marco Milesi, un trentino e tre bergamaschi, è da tappone dolomitico di quelli epici, un’epopea da maratona con strappi e “buchi” ricuciti in fretta in un inno alla pazienza. Ma prima della prova sul rosso, a poche ore dalla tappa bergamasca, due pezzi della storia del ciclismo italiano avevano messo in fuga i dubbi. Il Giro è finito? “Contador mi ha sorpreso, pensavo faticasse di più su un percorso poco adatto alle sue caratteristiche – spiega Simoni-. Ma attenzione, l’arrivo di San Pellegrino è meno semplice di quanto sembri, può fare selezione per il podio”. Il podio e poco altro, ammette Beppe Turbo Guerini, ma per lui il Giro a Bergamo è come tornare a casa. “Casa mia, sotto la salita del Ganda, è il punto d’osservazione migliore e li si deciderà la tappa, ma purtroppo il Giro è virtualmente chiuso e senza ombre su Contador: lo spagnolo è uno dei più forti di sempre. Da bergamasco punto sul nostro Carrara, sul Ganda può dire la sua”. Il suo Giro è un ricordo bello e paradossale, “lontano dai primi nella crono di Selvino con tutta le gente del mio fan club”, cosa abbia urlato l’edizione 2011, tra cadute tragiche e scioperi della discesa, è chiaro. “Poca sicurezza in questo Giro, ma la responsabilità è collettiva, dall’organizzazione alle squadre”. Simoni alla fine l’ha battuto in volata, due set tirati. Ma il sorriso del Vip è da maglia rosa.