Resta il suo sorriso solare, lassù sulle nevi di Sankt Moritz. Il suo sorriso grintoso e spiritoso, tenace ma delicato, in una parola bergamasco. Ai Mondiali di sci che si sono appena chiusi in terra svizzera, una sola stella azzurra ha brillato. Quella di Sofia Goggia, la ragazza di Astino che sta diventando gigante, più forte della sfortuna e degli infortuni. Gigante come quel bronzo che s’è messa al collo giovedì 16 febbraio, chiudendo terza nello slalom gigante: l’unica medaglia azzurra se l’è presa lei, sorridendo dopo qualche amarezza che però non può inficiare una stagione strepitosa.
Vero, giusto qualche giorno prima s’era ritrovata ai piedi del podio in discesa libera: quarta per un nulla, qualche centesimo, superata d’un soffio da Lindsey Vonn, una leggenda, al termine d’una manche da brividi. La rivincita è arrivata, e Sofia ha vissuto l’abbraccio di tutta l’Italia. Per quel risultato e per questi mesi che si stanno rivelando speciali: nove podi in Coppa del Mondo fin qui, da record (come una certa Deborah Compagnoni), e a podio in quattro discipline diverse, altro record.
Ma Sofia è anche una campionessa che conosce l’importanza dell’impegno. Perché è al fianco dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, prendendo in mano la racchetta per i nostri tornei e prestando il suo sorriso alle nostre iniziative nel segno della beneficenza.
