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Qui Amatrice, l’inverno nelle case mobili dell’Accademia: «La nostra salvezza»

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Il freddo, la neve, il ghiaccio, ma Amatrice non si arrende. Non si arrende la sua gente, persone di cuore e di coraggio, capaci di ripartire dopo il drammatico sisma del 24 agosto, e capaci di resistere anche a questo inverno durissimo. Nell’alleviare la sofferenza quotidiana c’è anche il sostegno portato – sin dai primissimi giorni dell’emergenza, con l’impegno in primis di Giovanni Licini – dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, che ha inviato nei luoghi colpiti dal terremoto tre case mobili, destinate ad altrettante famiglie di agricoltori della zona, come già accaduto in occasione del terremoto in Emilia del 2012.
«È un freddo intenso, la notte si scende meno quindici gradi, anche a meno venti. Ci sono quaranta centimetri di neve, ma soprattutto tira molto vento, è questo il problema. Ci sta mettendo a dura prova, ma non molliamo», racconta Mario Clementi, da una delle tre casette messe a disposizione dalla nostra associazione: «Ho una piccola azienda agricola e anche un agriturismo: l’azienda piano piano procede, per l’agriturismo la situazione è più difficile». «Si va avanti, nonostante queste temperature dure: speriamo l’emergenza passi al più presto», fa eco la famiglia di Maria Lauretti: «L’azienda agricola? Le bestie restano fuori, purtroppo ancora non sono state ripristinate le strutture in cui mettere animali».
C’è però la dura scorza di chi non si arrende di fronte a nulla. Abituati agli inverni rigidi, e ormai sempre più forte pur di fronte al dramma di un terremoto devastante: «Certo, la situazione è precaria perché siamo terremotati, però l’inverno da queste parti è sempre stato così, e noi siamo gente abituata a questa temperatura: senza la vera casa è un po’ difficile, ma teniamo duro», spiega Mauro Gianni, altro agricoltore di Amatrice a cui è stata messa a disposizione l’unità abitativa dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo. Un aiuto preziosissimo: «Le casette sono una salvezza, altrimenti sarebbe impossibile sopportare l’inverno. Qui si sta bene, noi abbiamo anche messo un caminetto per portare aria calda dentro», chiude Gianni con un sorriso. A tutta Amatrice, il nostro abbraccio sempre caloroso.

Mesi di lavoro, impegno, contatti. Un legame sempre costante. Dall’indomani del sisma a oggi, il lavoro dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo a favore delle famiglie colpite non si è fermato. Lo racconta bene Giovanni Licini, «anima» dell’associazione che negli ultimi dodici anni ha raccolto e devoluto alle realtà solidali della Bergamasca oltre un milione di euro: «Tra noi e queste famiglie è nata una sinergia. Non ci siamo mai fermati: ci siamo attivati quando è accaduta la tragedia, ci siamo adoperati per far giungere in tempi rapidi le case mobili, e anche ora il nostro rapporto con le famiglie di Amatrice è costante. In questi giorni durissimi, ci siamo telefonati nuovamente: ci fa piacere che le casette stiano dando un riparo prezioso. Non vediamo l’ora di incontrare queste persone qui a Bergamo». Già, e non manca poi molto: il 3 marzo al Teatro Creberg di Bergamo, in occasione della cerimonia con cui l’Accademia dello Sport consegna alle associazioni cui si è legata i ricavati dell’ultimo anno di attività, saranno ospitate anche le tre famiglie di Amatrice aiutate in questi mesi, oltre a Sergio Pirozzi, il sindaco del centro più colpito dal terremoto.
A tutta Amatrice, il nostro abbraccio sempre caloroso. In questo inverno durissimo, ancor più caloroso.